Sabrina Carletti

Sabrina Carletti; Incisore e pittrice romana. Ha al suo attivo diverse esposizioni a carattere nazionale e internazionale, sue opere oggi fanno parte di collezioni pubbliche e private ed è presente nel VI Repertorio degli Incisori Italiani del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo(RA). Alterna l’attività artistica a quella di docente dei laboratori creativi per adulti e bambini, presso Laborars, Associazione Culturale da lei fondata. Al primo approccio materico, istintivo alla pittura, segue un intenso percorso legato alla ricerca sul segno, grazie all’appassionata sperimentazione delle tecniche tradizionali dell’Incisione Calcografica, iniziate nel 2006 frequentando il Corso Libero di Tecniche dell’Incisione (Rufa, Libera accademia di Belle Arti) di Roma. Si ricorda l’ultima Mostra personale in due step, “Sguardi dal Basso”, presso Personale E.Co.Point Environmental&ContemporaryArt; Centro Culturale Gabriella Ferri – Roma: dove torna protagonista uno dei temi ricorrenti della sua produzione: la città e in particolare la zona in cui vive e lavora, la Tiburtina e la Stazione fissata in Incisioni, tele e un video da lei stessa girato, fatto di immagini e parole “Versi Sparsi”.
2014: Festival Internazionale dell’Arte, Ambasciata della Repubblica dell’Iraq presso la Santa Sede, Roma 4 giugno
2013: “Storie Di-Segni”, Festival del Libro d’artista;  Centro Culturale Gabriella Ferri; Centro Culturale Elsa Morante – Roma Regalo ad Arte; 54 Arte Contemporanea - Molfetta (BA)
2012: Primo Premio Grafica Italiana; Castello dei Da Peraga - Vigonza (PD) –  Mostra personale Organico Inorganico, segni 2010-2012; Galleria Massenzio Arte, via del Commercio 12 - Roma
2011: X Biennale Internazionale per L'incisione. Premio Acqui 2011; Via XX Settembre - Acqui Terme (AL), Shut-Out. Chiusi Fuori;  Centro Studi Cappella Orsini – Roma, in catalogo
2010: II Premio, XIV Edizione Premio Internazionale Massenzio Arte, ISA Istituto Superiore Antincendi – Roma, In_Testo Con_Testo Ri_Contesto. Rassegna Internazionale del Libro d’Artista ,7^ Edizione, Carta Canta 2010; Comunale Vincenzo Foresi - Civitanova Marche (MC), Sesta edizione della Giornata del contemporaneo. Mostra dei Corsi Liberi di Pittura, Scultura, Incisione, Disegno; Libera Accademia di Belle Arti di Roma - Roma
2009: Mostra personale C'Arte,  Libreria Odradek, via dei Banchi Vecchi 57 – Roma
Premio Acqui 2009. IX Biennale Internazionale per l'Incisione; Portici di via XX Settembre en plein air - Acqui Terme (AL), Mostra personale Sabrina Carletti. Strutture ; Rust – Roma,
Testimonianze; Centro per l'Incisione e la Grafica d'Arte, Museo dell'Agro Veientano - Formello (RM)
2008: X Bienal Internacional de Grabado. Premio Julio Prieto Nespereira; Caixanova- Obra Social - Ourense, Spagna, Mostra personale Sabrina Carletti. Percorsi in Corto. Pitture e Incisioni; Torretta Valadier a Ponte Milvio – Roma
2007; V Estemporaea d'Incisione del Comune di Formello, Primo Premio; Centro per l'Incisione e la Grafica d'Arte - Formello (RM)

Pubblicazioni / Cataloghi:
2013 VI Repertorio degli Incisori Italiani del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo(RA),
2012, L’occhio nel Segno, Supplemento, in “Grafica d’Arte” Rivista di storia dell’Incisione antica e moderna e storia del disegno, Anno XXIII,
2012, Art Garage Experimental, Kulturschock, Les Choc Des Cultures, Culture Shock, Centre d’Art Moderne Krueger Dossier, Biennale Austria,
Paterorganisationen Celeste.Network, Concilio Europeo dell’Arte, Salisburgo,
2011, Premio Internazionale Massenzio Arte, Istituto Superiore Antincendi, Roma
Premio Acqui, X Biennale Internazionale per l’Incisione, 10° International Biennal of Engraving, Acqui Terme, Portici di via XX Settembre en plein air,  Mazzotta, Milano
IN-Chiostro, selezione di artisti per la 6a Biennale d’Arte di Ferrara, a cura di Alice Bretta, Pro-Art, Comune di Ferrara circoscrizione 1, ferrar/chiostro di san Paolo,
-In_Testo Con_Testo Ri_Contesto Rassegna Internazionale del Libro d’Artista, Cartacanta Festival Expò/graphicfest, ottobre 2010, Civitanova Marche.
2010, Associazione Culturale Massenzio Arte, Roma,
2009 Premio Acqui 2009, IX Biennale Internazionale per l’Incisione, 9° International  Biennal of Engraving, Acqui Terme, Portici di Via XX Settembre en plein air, Mazzotta, Milano 2009,
2008 X Bienal Internacional De Grabado Caixanova, Premio Julio Prieto Nespereira, Caixanova,
Premio Culturale Centro Storico, Oltre le Mura, Municipio Roma Centro Storico, Centrio Studi Cappella Orsini,
Different/Looks,Arte Contemporanea Italiana a Varsavia, Pracownia Galeria, a c. di A. Campilongo, presentazione  F.G. Farachi, P.M. Greco, Varsavia
Fourth International Biannial of mini prints, Tetovo, Macedonia, Musem of Tetovo area
2007 V Premio Internazionale Biennale d’Incisione Città di Monsummano Terme (PT). Confronto fra Accademie di Belle Arti, Museo di Arte Contemporanea e del Novecento
100 Works for the Right to Food, Exhibition of RUFA Artists, Rome University of Fine Arts - Libera Accademia di Belle Arti di Roma, Catalogo Fao Roma
Tuyap Exhibition and United States Congress Centre, Istanbul, Artist 2007-17th Istanbul Art Fair,  Art Fair
Withouth. Rassegna d'Arte Contemporanea, Chiesa di S. Francesco –  patrocinio Comune di Capranica, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Capranica (VT)
Officina della Cultura. XXI Premio  Fibrenus. Premio di Incisione 2007.
Archeologia Industriale come segni di vita, architetture di uomini, macchine e luoghi. Carnello cArte ad Arte, con prefazione di Loredana Rea, Museo Civico di Sora

 

Caos metropolitano, echi della memoria

Luogo reale, luogo vissuto. Icona del quotidiano, visione catalizzante. L’occhio di Sabrina Carletti riscopre la stazione Tiburtina nella sua nuova identità. Abita lo spazio, ascolta i rumori, cattura le immagini. Guarda, respira, vive. Il suo corpo registra la vita pulsante della struttura.
Le sue opere nascono qui, dentro la grande metafora dell’esistenza. Arrivi, partenze. Abbracci, addii. Speranze, delusioni. Là, tutto convive. Carletti lo sa, ma soprattutto lo sente. Così come sente là, riaffiorare la sua storia. Una storia che appartiene a quel luogo. Il luogo della sua infanzia.
La stazione e l’area circostante sono da sempre nel suo immaginario visivo che oggi  non ha più alcuna corrispondenza con la realtà del luogo. Ristabilire un rapporto con la nuova dimensione urbana modificata, diviene primario. Più che misurarsi con il tema, l’artista si riappropria di quell’immaginario. Una riappropriazione che non è solo visiva. E’ qualcosa di più. E’ corporea.
Carletti agisce fisicamente il suo impatto con la superficie bianca. La materia e il segno le sono necessari. Lo rivelano soprattutto le incisioni dove, attraverso il gesto ripetuto, perfino volutamente primitivo, prende possesso dello spazio nel dare forma a qualcosa che, quasi sempre, s’impone allo sguardo. Qualcosa che vuole esistere comunque.
Sguardi dal basso è il punto di osservazione scelto dall’artista. Lo dichiara apertamente il titolo della mostra. Eppure, a prescindere dalla realtà prospettica della visione, quella scelta appare più come un punto di osservazione interno, quello del corpo ancora una volta. Vissuti emozionali, ricordi, affetti di un tempo riemergono in quel luogo familiare e, nel contempo, nella sua nuova identità, estraneo. Uno scollamento che Carletti ricuce fagocitando lo spazio e ricreandolo nelle sue visioni. Scatta foto, disegna, fissa, afferra la grande struttura e il suo caos. Non c’è una progettualità precisa, ma la tensione a una nuova relazione di senso con ciò che la memoria non riconosce più, ma di cui l’artista dentro di sé, nelle viscere, ritrova le tracce. E allora, come Arianna, percorre il labirinto seguendo un filo immaginario dove passato e presente, realtà e fantasia producono nuovi dinamismi, generano nuove percezioni visive.
L’artista opera su tre diversi piani espressivi: pittura, incisione e immagini/parole/suoni.  Una full immersion di cui sembra non poter fare a meno nell’urgenza di restituire la totalità dei vissuti attraverso il corpo e i suoi sensi. Una molteplicità di letture dai tempi diversi: dall’immediatezza delle foto alla metabolizzazione delle opere pittoriche e grafiche. Un percorso unico ma diversificato nel linguaggio, dove oggetto dell’itinere non è solo, e non tanto, la stazione Tiburtina ma la propria storia, il proprio viaggio. Fuori e dentro in un continuo incontrarsi, scontrarsi, rincorrere, trovarsi. Un frastuono visivo, più che di suoni e parole. 
Sguardi silenziosi, sguardi istintivi, sguardi incuriositi, sguardi avidi, sguardi nervosi e ancora sguardi. L’occhio di Carletti si muove ovunque e impatta con le superfici vetrate della stazione che connotano i dipinti o con le vibrazioni del luogo che rivivono nelle incisioni. Un diverso impatto cui ricondurre lo scarto espressivo che si avverte tra i diversi linguaggi anche se la tensione del fare non viene mai meno, perché in quel fare l’artista si sperimenta, si conosce e conosce. E nella necessità di questo processo ha ragione d’essere la sua ricerca, la sua arte, la sua vita.                                                                       
Ida Mitrano