Michele Coccioli

Michele Coccioli si laurea in Architettura a Firenze nel 1982, vive a Casarano (Lecce).
I primi reportage in Italia e all’estero confermano la sua propensione per una fotografia d’indagine sociale legata a importanti eventi storico-letterari. Spiccano di questo periodo i lavori sulla Puglia, sulla Basilicata, sull’Italia dei paesi dipinti, sui siti dell’Unesco, sul Polesine, sui luoghi dei Promessi Sposi e del conflitto serbo-croato-bosniaco e infine sulla vita di Giovanni Paolo II in Polonia. È l’unico fotografo italiano a documentare le condizioni di vita del Centro di Accoglienza Permanente per gli immigrati “Regina Pacis” di San Foca di Melendugno.
La pittura, il cinema e la psicoanalisi ne influenzano alla fine degli anni Novanta l’approccio stilistico e sono spinta propulsiva per un viaggio dell’anima. L’universo immaginifico, il sogno, la dimensione irrazionale dell’essere diventano, in un continuo sovrapporsi di messaggi, di allusioni e di illusioni per immagini, sempre più oggetto di analisi e di riflessione.

Oggi è uno degli artisti di ProgettoLab della Orler di Venezia.

2014 e 2013, fotografie premiate con i Fiof  Award Nikon Contest, due delle quali esposte al 15th China International Photographic Art Exhibition.
Espone per Exhibition ed R-Evolution, rispettivamente al Palazzo dei Sette di Orvieto e  al Castello Svevo di Barletta, mostre organizzate dal Fondo Internazionale Orvieto Fotografia.
2013 Mostra personale a Roma presso il CASC-Banca d’Italia
2013 riceve a Montecarlo il Premio Biennale delle Arti Visive organizzato dalla ArtExpò Gallery,
2012 Pubblicazione Volare d’infinito canto con Vianello Libri
2011 Premio alla Cultura della Galleria Centro Storico di Signa (FI) per Chiedi alle nuvole di soffiare sul mare, opera ispirata al romanzo Le Città invisibili di Italo Calvino. Recensito da Paolo Levi in Nuova Arte 2009 di Giorgio Mondadori, su Fotologie- pagine scelte della fotografia contemporanea a cura di Fausto Raschiatore e in riviste e cataloghi d’arte
2009 Pubblicazione Puglia. I borghi più belli d’Italia con Adda Editore
2002 Pubblicazione Puglia Lucania con Electa Napoli.

 

La biblioteca delle foto sognate
“La fotografia come ferita, come “feritoia”, per lasciare filtrare la luce dell’infinito, la fotografia come gli squarci sulle tele di Fontana: solo così è possibile il sogno altro delle città, del mare, della campagna, degli uomini e delle cose, in un dilatarsi di spazio e di tempo che divengono paesaggi dell’inconscio attraverso i quali l’anima compie un viaggio parallelo alla ricerca di quiete e di serenità, un viaggio dentro le sfumature, arretrando può darsi in zone oscure e inquietanti, ma con la speranza di riannodare i fili della propria esistenza.
Come nelle carte dei tarocchi, nelle fotografie di Michele Coccioli elementi del passato, del presente e del futuro si mescolano in maniera arbitraria e casuale, mentre gli Arcani disvelano un mondo onirico ricco di simboli e di allegorie, dove entrano in gioco le emozioni, i ricordi, le nostalgie, le inquietudini, gli amori mancati, le gioie, i patti e le infedeltà. I confini tra verità e immaginazione, in questo specchio delle apparenze, si confondono, si sgretola la linea di demarcazione tra razionale e irrazionale, vita e sogno sono pagine dello stesso libro. In un presente “liquido”, che mette in crisi l’antropologia e la stessa pietas dell’uomo, reale, mito e leggenda coesistono in un connubio inscindibile di suggestioni e di evocazioni liriche che si addensano in un “gorgo” di smarrimenti e di stordimenti dal quale sembra impossibile a prima vista venire fuori.
Ma non è così. Quella di Michele Coccioli è una fotografia che provoca e scava dentro, introspettiva, sia che si tratti di scatti o di “scarti” dove l’occhio si perde in orizzonti enigmatici e saturnini, in rapidi scorci impetuosi di cieli e di mari spazzati dal vento, in intriganti proiezioni di luce, o di elaborate fusioni dense di mossi, sfocati, sovrapposizioni, prospettive insolite e improbabili, alterazioni e variazioni, viraggi e contrasti cromatici, in cui dominano la luce e le sue gradazioni”
Nello Wrona