Fabrizio Falchetto

Fabrizio Falchetto è nato a Seregno (MI) il 22/08/1963 - vive e produce le sue creazioni artistiche in Pontecurone (AL). Autodidatta, egli si definisce più che un “pittore” un “dipingitore” (sintesi di pittore/scrittore/scultore), nel senso che le sue opere, invece di essere realizzate con i metodi tradizionali della pittura, sono il risultato dell’assemblaggio di materiali non convenzionali,  mediante l’uso di vernici, smalti, chine e colle su plastica o cartone, con inserti di poli-materiali in legno o ferro o, comunque, fra i più disparati. Questo modo di esprimersi è frutto di una lunga ricerca interiore, che lo ha portato lontano dalle mode e rende difficile la classificazione dei suoi lavori all’interno di una “corrente” ben specifica; per lui fare “Arte” vuol dire esprimere un concetto, un’emozione o un pensiero, in modo originale, cercando di risultare poetico o ironico - comunque - bandendo la provocazione o il cattivo gusto che, quasi sempre, nulla hanno a che fare con l’Arte.

Fabrizio Falchetto materializza i suoi pensieri dal 1999 ed espone dalla fine del 2004.

Mostre Personali:
2014: Palazzo Guidobono, Tortona (AL) 
2013: Spazio Arte Castello, Torino
Spazio Arte Castello -  sala consigliare del Comune, Montalto (PV)
Centro eno-culturale “I Doria” Montalto (PV)
Associazione Culturale Costa del Rile, Retorbido (PV)
2012:  sale del Palazzo Comunale, Pasturana (AL)
Dongione medievale,Carbonara Scrivia (AL) 
E20 Gaia, Galleria d’arte contemporane, Marsciano-Papiano (PG)
2011: Villa Nuova Italia, Broni (PV)
2010: sala di S. Maria Gualtieri, Pavia (PV)
Palazzo Guidobono, Tortona (AL) 
2009: medievale Il Casone – spazio medievale, Varzi (PV)
2008:  Castello Svevo, Sala Biagetti presso Porto Recanati (MC)
Villa Nassano, Fortunago (PV)
2007: Palazzo Chiabrera, Sala d'Arte, Acqui Terme (AL)
2005:Castello di Oramala, Val di Nizza (PV) 


Mostre Collettive:
2013: “Colori, materie, segni”, Spazio Arte Castello, Torino
“ Osservando il freddo”, 11 Dreams Art Gallery, Tortona (AL)
2011: “Castello compreso”, Castello di Montemale, Montemale (CN)
Mostra collettiva, E20 Gaia, Galleria d’arte contemporanea, Marsciano-Papiano (PG)
Mostra collettiva, Palazzo Monte Frumentario, Assisi (PG)
2008: Rifiuti Eccellenti, Museo civico del Castello - chiostro degli Agostiniani, Bracciano (RM)
2007: Mostra collettiva, Sala Agostiniana di Piazza del Popolo, Roma (RM)
Mostra collettiva, Galleria San Nicola, Anacapri (NA)
Miscellanea, Galleria Arch, Roma (RM)
AvantGard -RetroGard - notti bianche romane, Galleria Crispi, Roma (RM)
2006: Artisti sul Naviglio Grande, Milano (MI)
Inquietudini,Galleria Gard, Roma (RM)
2005: Le Vie dell'Astrazione, museo storico della Fanteria Roma (RM)  
2004: Mostra collettiva, Villa Ormund, San Remo (IM)  

Laboratori Artistici con le Scuole Medie – Esposizione finale dei lavori del ragazzi e dell'artista:
2014: Palazzo Guidobono, Tortona (AL)
2013: Sala Pagano,Voghera (PV)
2012: Scuole Medie, Rivanazzano (PV)

 

La parola è sempre stata al centro del  mondo creativo di Fabrizio Falchetto; di parole è ricoperto il personaggio ricorrente della produzione visiva di Falchetto, un inconfondibile e molto poetico omino di carta.  L’artista accompagna spesso le sue opere e le sue mostre con commenti scritti e la sua produzione scritta -  il romanzo “Le parole che non ti ho mai detto” - è in stretta relazione con la sua poetica artistica.
Autodidatta, egli si definisce un “dipingitore” (sintesi di pittore/scrittore/scultore), nel senso che le sue opere, invece di essere realizzate con i metodi tradizionali della pittura, sono il risultato dell’assemblaggio di materiali non convenzionali,  mediante l’uso di vernici, smalti, chine e colle su plastica o cartone, con inserti polimaterici soprattutto in legno, ferro o plastica. Interessanti le sue fotografie artistiche in cui il suo personaggio di carta si muove facendo incursioni nella realtà, scombinando proporzioni e prospettive. Questo modo di esprimersi è frutto di una lunga ricerca interiore, che lo ha portato lontano dalle mode e rende difficile la classificazione dei suoi lavori all’interno di una “corrente” ben specifica. Per lui fare “Arte” vuol dire esprimere un concetto, un’emozione o un pensiero, in modo originale, cercando di risultare poetico o ironico - comunque - bandendo la provocazione o il cattivo gusto che, quasi sempre, nulla hanno a che fare con l’Arte.
Giovanna Franzin